Воспроизводится по изданию: Вячеслав Иванов. Ave Roma. Римские сонеты. Санкт-Петербург, Каламос, 2011.

I

Di nuovo agli archi antichi pellegrino,
Nella tarda mia sera ti saluto,
Come natìo lararium, ‘Ave Roma’,
Rifugio agli errabondi, città eterna.

Ilio degli avi stiamo dando al fuoco;
Gli assi dei carri crollano, tra schianti
e furie del mondiale agone: vedi
come bruciamo, vïarum regina.

E ardesti e risorgesti dalla cenere,
E memore dei tuoi profondi cieli
Non restò cieca la volta celeste.

E di un dorato sogno, la tua scorta –
Il cipresso — rimembra, al dolce fremito,
Quanto acquistт di forza Ilio travolta.

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Traduzione di Donata Gelli Mureddu

   

Аппиева дорога. Фото С. Швец.
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        Автограф. РАИ, опись 1, картон 5, папка 20, лист 2
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© Исследовательский центр Вячеслава Иванова, 2014