Воспроизводится по изданию: Вячеслав Иванов. Ave Roma. Римские сонеты. Санкт-Петербург, Каламос, 2011.

VII

Dorme la vasca autunnale, di porpora
Regia a brandelli infangata. Ed Asclepio,
Fra pelli e rocce, l’uomo dal serpente,
L’acero rosso guarda sotto l’arco.

L’azzurra volta, come bronzo, intorno
Di cupi sfarzi si adorna di fronde
Su cui non ristagnarono mortiferi
Geli, nè lucide coltri di neve.

Guardan beati, mesti sorridendoci,
Come il sole sul platano sfiorito.
Lo sciabordio risuona cristallino.

Il getto multiforme nella luce
Si spinge. E capovolti si rispecchiano
L’acero e il cielo, Asclepio e la fontana.

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Traduzione di Donata Gelli Mureddu

   

Автограф. РАИ, опись 1, картон 5, папка 20, лист 8
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        Valle GiuliaФото С. Швец.
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© Исследовательский центр Вячеслава Иванова, 2014