22. Cartella 22. Spaini Marco. Articoli di giornale San Remo, 20 giugno 1932 Lettera autografa su 3 p.: originale. 2 f. Con busta. Desiderava scrivergli da molto tempo non solo per quanto riportato dalla Signorelli, ma anche per la «profonda impressione» destata dalla lettura della corrispondenza con Gerschenson. Esprime ammirazione per quest’ultima («In ciascuno dei due cortesi antagonisti risplende la saggezza delle passate Iniziazioni che si rivela nella loro magnifica tolleranza e nel profondo rispetto dell’altrui libertà»). Ciò che lo ha colpito in particolare è il modo in cui esprimono le loro posizioni, tale da rendere la corrispondenza un «modello di carità cristiana che ha trovato la sua realizzazione in due anime pure, sublimate dal dolore». Il concetto di cultura per Gerschenson e la sua crisi («per un uomo della sensibilità di Gerschenson si comprende quindi come la cultura, divenuta cadavere, gli pesasse sulle spalle con tutta la sua tremenda aridità»). Inconsciamente egli «batteva con tutte le forze dell’anima alla porta dell’Antroposofia». L’antroposofia è alla base della perfetta unione di Ivanov e Gerschenson. L’antroposofia rafforza nella fede e aiuta chi l’ha perduta. I discorsi di Spaini appariranno chiari ad Ivanov dopo la lettura dei cicli di Steiner sui Vangeli e altri cicli esoterici che sarà lieto di mettere a sua disposizione. Contava di andarlo a trovare il 14 o il 15, ma sarebbe disposto a recarsi a Pavia anche prima. In quella occasione ritirerà la copia del Vangelo di Giovanni che si accingeva ad ordinare a Dornach per un amico e gli porterà il ciclo sull’Apocalisse ed altro materiale. Gli sarà molto gradito il suo libro su Dostoevskij. San Remo, 9 luglio 1932 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov (2 c. fronte e retro). Si parla del libro di Ivanov su Dostoevskij e in particolare del capitolo sulla Demonologia. Spaini consiglia ad Ivanov la lettura della conferenza «sull’impulso di Michele» che dichiara di avergli spedito il giorno prima. Definisce di importanza capitale questa conferenza, arrivando ad idenjpgicarla con la «chiave di tutta la Cristologia steineriana». L’argomento rimane incentrato su Steiner e la Antroposofia. Fa riferimento anche a Guido Manacorda, con il quale ha intrattenuto una corrispondenza tanto interessante da volerla inviare ad Ivanov. Avvisa Ivanov della sua possibile presenza a Pavia il 15 del mese corrente e annuncia di aver intenzione di andare a fare la sua conoscenza di persona. 23 aprile 1933, n. 17 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Christus-Impuls» di Rudolf Steiner. 25 marzo 1934, n. 12 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Der intellektuelle Sündenfall» di Rudolf Steiner. Note: a matita in alto a sinistra è scritto in lingua italiana: «Preghiera di non disturbarsi a restituire». 1 aprile 1934, n. 13 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Zum 30. März» di Marie Steiner. 22 agosto 1937, n.34 Das Goetheanum. Wochenschrift für Anthroposophie. Articolo dal titolo: «Zurück zur Natur oder vorwärts zum Geiste?» di Albert Steffen. 16 gennaio 1938, n. 3 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Das Verhältnis del Begriffswelt zu der wahren Wirklichkeitswelt» di Rudolf Steiner. Note: lo stesso articolo è stampato e presente in archivio nel numero 4 del 23 gennaio 1938. 17 aprile 1938, n. 16 Das Goetheanum. Wochenschrift für Anthroposophie. Articolo dal titolo: «Inwiefern ist das Mysterium von Golgatha der Sinn der ganzen Erden-Entwicklung?» di Rudolf Steiner. Articolo dal titolo: «Farbenfenster grosser Kathedralen» di Albert Steffen. 5 giugno 1938, n. 23 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Die Mission des Erdenlebens als Durchgangspunkt für das Jenseits» di Rudolf Steiner. Note: il medesimo articolo è stato pubblicato nel n. 24 del 12 giugno 1938 ed è presente in archivio. 18 settembre 1938, n. 38 Das Goetheanum. Wochenschrift für Anthroposophie. Articolo dal titolo: «Über die Erinnerung an frühere Erdenleben» di Rudolf Steiner. Articolo dal titolo: «Von der Bildung des Schicksalsorgans» di Albert Steffen. 8 giugno 1941, n. 23 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «In Memoriam Alexander Pozzo» di Marie Steiner. 13 luglio 1941, n. 28 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Einiges über die im Mittelalter spielenden Bilder der «Prüfung der Seele» und ihren geistesge-schichtlichen Hintergrund» di Alice Fels. Note: il medesimo articolo è stato pubblicato nel n. 30 del 27 luglio 1941 ed è presente in archivio. 3 agosto 1941, n. 31 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Aus dem Moskauer Leben um die Jahrhundertwende» di A. Turgenieff. Note: Il medesimo articolo è stato pubblicato sul n. 32 del 10 agosto 1941 ed è presente in archivio. 31 agosto 1941, n. 35 Was in der Anthroposophischen Gesellschaft vorgeht Articolo dal titolo: «Zur Uraufführung von Robert Hamerling “Danton und Roberspierre”» di Alice Fels.
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23. Cartella 23. R. Küfferle a Marco Spaini San Remo, 18 gennaio 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. Si scusa per il ritardo con cui risponde. È commosso per l’umiltà. San Remo, 11 aprile 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. Invia ad Ivanov un assegno di £ 5000 come anticipo per l’opera a cui si accinge Ivanov (non viene specificato di cosa si tratti). Auguri per la Pasqua ad Ivanov ed alla signorina Chor. di Ivanov ed esprime fraterna amicizia. San Remo, 20 aprile 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. Ringrazia Ivanov. È lieto di pensare che «l’opera di poesia che si accinge a creare» sarà anche «un po’ figlia» del suo affetto per Ivanov. Isola dei Cavalieri (Rodi), 3 giugno 1938 Cartolina postale illustrata autografa [Rodi, Porta San Paolo]. È bloccato a Rodi per mancanza di posti negli aerei in partenza: non potranno quindi incontrarsi al suo ritorno. San Remo, 27 luglio 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. Contrariamente alle previsioni non è più stato a Rodi dopo l’ultimo passaggio da Roma. Conta di recarvisi in agosto ed in quella occasione di passare a salutarlo. Pensa sempre affettuosamente ad Ivanov e alla sua opera poetica. Chiede ad Ivanov se abbia bisogno di aiuto. Invia la traduzione italiana di tre conferenze di natura «piuttosto intima» che rispondono «ad alcune questioni che Ivanov ebbe a porgli». Saluti alla Signorina Chor e alla signorina Lidija. San Remo, 5 settembre 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. È molto in pensiero per Ol’ga Chor e si domanda se sia stata anch’essa colpita dal recente decreto. Lo prega di inviargli notizie in merito. Non ha ancora avuto notizie di Dmitrij. San Remo, 18 settembre 1938 Biglietto autografo di M. Spaini a V. Ivanov. Informa Ivanov della sua partenza per Dornach: si tratterrà lì per una decina di giorni. In caso di necessità potrà scrivergli al Goetheanum. Lo prega di dire a padre Tommasini che sta leggendo con interesse le sue «meditazioni». Invia per padre Tommasini [Der Sturz der Geister der Jiusternis]. San Remo, 31 ottobre 1938 Non è in grado di recarsi in tempi stretti a Roma e chiede ad Ivanov se possa mandargli l’aiuto che avevano accordato per portare a termine il nuovo lavoro. Saluti ad Ivanov, alla figlia e alla signorina Chor. San Remo, 19 novembre 1938 Lettera autografa di M. Spaini a V. Ivanov. Conosce bene Sua Eccellenza Magrini, che ha soggiornato a lungo a San Remo, ma ha sempre avuto con lui rapporti distanti ed ufficiali: teme che la sua raccomandazione possa essere presa con un atto «troppo confidenziale». Commenta l’opera di Ratti Giuda. San Remo, 30 dicembre 1938 Milano, 6 aprile 1941 Lettera dattiloscritta autografa di R. Küfferle a M. Spaini (1 c.). Informa di aver ricevuto la lettera del Dott. Marciani che lo ha anche commosso per «l’amorevole disanima del mio libro di versi». Poi passa a parlare delle liriche di Ivanov e si dice certo che i due grandi poeti russi sono Puškin e Ivanov. Definisce a suo modo l’arte di questi due grandi poeti e scrittori e poi s congeda promettendo di informarlo sulla letteratura di Errante. Saluti anche da Giana ( la consorte). Milano, 6 aprile [1941] Lettera autografa di R. Küfferle a M. Spaini (1 c.). Elogia in maniera estasiata l’opera di traduzione di Errante e sostiene che egli abbia «superato ogni mia aspettativa», «creando poesia italiana meravigliosamente viva». Le opera che vengono nominate sono: «Chorus negativus», «Epilogo in cielo», «Faust». Note: la data la si deduce dalla lettera precedente. Arcisate (Varese), 29 maggio 1944 Lettera dattilo autografa di R. Küfferle a M. Spaini (1 c. fronte e retro). Si fa riferimento ad una corrispondenza avvenuta tra mittente e destinatario, coadiuvata anche da una terza persona dal nome Torreano. Il mittente informa Spaini di aver conosciuto la vedova di suo fratello e di aver approfondito le cause della prematura morte. Inoltre informa Spaini della morte di Ratti e infine anche dei progetti editoriali di Giana.
24. Cartella 24. Vari destinatari da Marco Spaini Isola d’Elba (Livorno), 13 maggio 1929 Lettera manoscritta di Patsy Muir, una giovane amica di Dima, diretta a Marco Spaini in lingua inglese (1 c. fronte e retro). Note: sul retro in un angolo c’è una postilla redatta con inchiostro blu quasi certamente da Lidia. Il mittente chiede notizie riguardo alla nuova abitazione di Flamingo. Fa riferimento ad una certa somma di denaro che è servita allo scopo. Invita lui e Flamingo a farle visita quando vorranno passare qualche giorno a mare e si rende disponibile a trovare loro una stanza economica. Parla di un fumetto dal nome «Punch» e si propone di spedirne una copia a un destinatario non meglio idenjpgicato. Manda i saluti a Flamingo. s.l., 11 aprile 1945 Testo dattilografato della Conferenza tenuta da Marco Spaini presso l’Associazione per il progresso degli studi morali e religiosi (Sala Capizucchi) l’11 aprile 1945. Il testo contiene anche alcune piccole correzioni apportate a penna successivamente. Note: Le pagine sono numerate dal numero 1 al 15. Campione (Como), 18 maggio 1950 Lettera autografa di Marco Spaini a Olga Chor (1 c.). Ringrazia molto Olga per l’invio dei libri di V. Ivanov. La biblioteca di Spaini «durante la guerra è stata saccheggiata da amici poco scrupolosi». «L’orizzonte dell’umanità si è di nuovo oscurato e dobbiamo attenderci ad una brutta e forse bruttissima estate» scrive Spaini prima di congedarsi annunciando di poter essere a Roma all’inizio del mese di giugno. Manda i saluti anche a Lidia e Dima. Berceto, 15 aprile 1952 Lettera dattiloscritta da Marco Spaini a Guido Bertarello (2 c.). Sono contenute in questa lettera numerose riflessioni sulla situazione mondiale dell’epoca che viene definita più volte come dolorosa. Si parla di «animi offuscati», di «passioni scatenate” e di «dolore utile». Una frase molto esplicativa della lettera è la seguente: «Si tratta oggi di scegliere fra due cose dolorose: Terza guerra mondiale o Rivoluzione». Albergo Milano (Roma), 7 giugno 1958 Lettera autografa di M. Spaini ad Olga Chor (1 c.). Spaini si trova a Roma preparare una conferenza che si terrà il 15giugno alle ore 17 alla Città degli (....). Viene qui scritta una frase che si ricollega moltissimo a quella contenuta nella lettera del 18 maggio 1950: «L’orizzonte dell’umanità si è nuovamente oscurato e l’Europa sta rapidamente slittando verso la rivoluzione. In realtà stiamo già tutti camminando sopra un campo minato». Annuncia di aver intenzione di dire alcune cose «ostiche» durante la propria conferenza. Spera di vedere Olga in occasione della conferenza. Manda tanti saluti «a tutti voi».
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25. Cartella 25. Stefani Enrico Roma, 12 maggio 1926 Lettera autografa di Stefani Enrico, Ispettore al museo nazionale romano, a V. Ivanov ( 2 c.). Il mittente ha avuto l’incarico, dal Rettore del Museo Prof Paribeni, di dare a V. Ivanov il regolamento di uno dei loro musei e dunque adesso gliene invia una copia. Invece per quanto concerne la raccolta di leggi per le Belle Arti realizzata dall’Avv. L Parlagliolo, il mittente da tutte le informazioni bibliografiche ma invita Ivanov ad andarla a reperire direttamente in casa editrice non possedendone una seconda copia.
26. Cartella 26. Stern Arno Roma, s.d. Biglietto da visita con postille. A stampa: Arno Stern Atelier: Rue Bodenbroek, 22; Bruxelles Tél: 12 68 58. A mano: p.c. Roma – Via Germanico 198 tel. 360– 745. Roma, 28 dicembre 1936 Lettera autografa di [A. Stern] a V. Ivanov (1 c.). Ringrazia Ivanov per avergli fatto conoscere il reverendo Padre Philippe de Régis. In un p.s. scrive: Papini mi scrive che verrà per i primi di gennaio. Sarà, spero, un’occasione per rivederla.
27. Cartella 27. Terlaga Jan dr. Pont. Istituto Polacco Pietro Cavallini 38, 11 dicembre 1938 Bigliettino da visita di X. Dr Jan Terlaga redatto in lingua latina. Dice che avrebbe dovuto tenere una lezione di lingua paleoslava ma che non gli sarà possibile per la preparazione dell’esame di greco.
28. Cartella 28. Toffanin, Giuseppe Napoli, 29 maggio 1934 Lettera autografa di Giuseppe Toffanin a V. Ivanov (2 c. di cui una fronte e retro). Ringrazia per il numero di «Convegno» dedicato ad Ivanov che ha ricevuto. Parla di «umanisti russi» e del ruolo di alcuni spiriti russi di eredi dell’umanesimo ("Da molto tempo – anzi dai tempi lontani in cui mi parve d’esser veramente entrato nel segreto di Dostoiewski per la sorte dei Karamazoff – penso che a intendere quel bisogno dell’animo umano – non accademico, letterario contingente, ma eterno e inalienabile – espressosi nella fede greco – romano – cattolica e sintetizzatosi nella docta pietas degli umanisti, nessuno sia meglio [...] di certi rappresentativi spiriti russi nei quali certe remote nostre antitesi avanti lettera al facile eghelismo del secolo XIX sembra rinascere ora ma potenziato dall’esperienza di esso e da quel pathos romantico da cui è stato sommato un’età. Sono contento che l’ultimo numero di «Convegno» mi abbia dato modo di avvicinarmi e conoscere uno di questi alti spiriti rappresentativi ai quali, Le confesso, la mia cultura non era arrivata»).
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29. Cartella 29. Tommasini Anselmo s.l., 12 gennaio 1929 Biglietto autografo di A. M. Tommasini. Ringrazia V. Ivanov : «Carissimo professore. Grazie! So il Suo amore.» Roma, 2 gennaio 1936 Cartolina postale illustrata [Roma – Stadio di Domiziano) autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. auguri. Roma, 22 dicembre 1936 Cartolina postale illustrata [Tirrenia. Le grandi opere del regime: 3250 – Colonia Marina «Villa Rosa Maltoni Mussolini» – Serbatoio d’acqua] autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. Auguri di Natale. Si dispiace molto di aver mancato la visita di Livia, andrà presto a trovarli. Genova, 23 agosto 1937 Lettera autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov (1 c.). Di passaggio da Genova invia ad Ivanov un abbozzo che ha buttato giù per i Sommari dei due scritti di Solov’ev («si diverta a guardarli un po’ e ad esercitarvi sopra la sua critica penetrante»). Chiede ad Ivanov di non rispondergli perché non può dargli nessun indirizzo («Faccio il vagabondo»). Saluti anche ad Ol’ga Chor. Modena, 5 settembre 1937 Cartolina postale illustrata [veduta di Modena dall’aeroplano] autografa di Anselmo Tommasini a V.Ivanov. Saluti.Siena, 5 settembre 1937. Cartolina postale illustrata [Siena – Il Palio] autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. Saluti. Roma, 20 novembre 1937 Dittico con dedica: «Al poeta Venceslao Ivanov [fra] Dioniso». All’interno sono contenuti due componimenti dal titolo: La Notte e Il Giorno. Roma, 10 dicembre 1937 Biglietto autografo secante le seguenti parole: «Ricevo in restituzione dal prof. Venceslao Ivanov lire duemila». Roma, 6 settembre 1938 Lettera autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov (2 c. di cui una fronte e retro). Violento litigio per via della pubblicazione del volume su Solov’ev: Tommasini non ha voluto figurarvi direttamente ed Ivanov lo ha perciò definito un «Pilato». Ivanov lo accusa per altro di aver conglobato arbitrariamente la sua prefazione a quella di Volpicelli. Note: Alla lettera era allegata una copia di una dichiarazione firmata da Ivanov e Deschartes (data: 26 luglio 1937) in cui essi cedono i diritti relativi alla traduzione italiano dello scritto di Solov’ev «Il significato dell’amore» e la revisione della traduzione dello scritto «Il dramma della vita di Platone» eseguita dal prof. E. Anagnine. L’allegato è menzionato all’interno della lettera a giusjpgicazione degli interventi dello stesso Tommasini sul testo che avevano scatenato le ire di Ivanov (vi si dichiarava: «Ella può introdurre nella traduzione del primo scritto, e, per quel che ci riguarda, anche nella traduzione del secondo, quei cambiamenti che crede, e può farle liberamente stampare entrambe come e quando crede, senza che né Lei né l’Editore debbano corrisponderci alcun altro compenso o percentuale a verun titolo»); nella lettera Tommasini motiva le ragioni del suo anonimato con la censura ecclesiastica e la difficoltà di trovare editori cattolici disposti a pubblicare Solov’ev. Roma, 7 settembre 1938 Lettera autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov (1 c.). Continua a tormentarsi per via della richiesta di Ivanov di specificare che la traduzione di Solov’ev non era stata fatta per la Collana di Volpicelli, ma per un amico che s’interessava a quei problemi, anche se autorizzato a pubblicarla poi come credeva. Prega Ivanov di fargli sapere se ha inteso bene i suoi desideri, di modo tale che, se arriverà per tempo, tenterà di soddisfarli. Casalto. Pieve di Sinalunga – Siena, 8 agosto 1939 Lettera autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. È partito da Roma bruscamente senza avere modo di andare a salutarlo perché non si sentiva bene, e aveva urgente bisogno di riposo. Per tale motivo si è recato in campagna. Ha scritto un articolo che gli invia per avere un suo giudizio e perché lo rassicuri di aver compreso bene il suo pensiero. Saluti al figlio ed alla signorina Chor. s.l., s.d. <Domenica 11> Lettera autografa di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. Volpicelli non ha avuto alcuna difficoltà ad aggiungere nella prefazione, là dove si parla della traduzione, una frase per dire che è stata fatta da Ivanov per un amico comune che coltiva questi studi e che l’ha poi messa a disposizione di lui («Così le circostanze della Sua traduzione risultano ben chiare»). Note: la lettera reca la data: domenica 11, senza ulteriori indicazioni, tuttavia dalla lettura delle precedenti missive possiamo dedurre che si tratti della continuazione di questa discussione tra I due e della risoluzione positiva della stessa. Siena, 16 settembre 1938 Cartolina postale di A. Tommasini a V. Ivanov con illustrazione di: Siena, Il Palio – Corteo comparsa di una contrada. Si legge: «Un saluto dalla città del paio». Siena, 8 agosto 1938 Lettera autografa di Tommasini A. a V. Ivanov (1 c.). Si scusa per essere ripartito bruscamente da Roma senza neanche salutare Ivanov ma dichiara di non essersi sentito bene. Dice di aver scritto un articolo nella ritrovata calma del silenzio ristoratore e lo manda ad Ivanov per aver un suo giudizio. Spera di aver colto il pensiero dell’autore e rimanda il loro incontro a settembre. Saluti anche a Flamingo.
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30. Cartella 30. Tommasini Ugo e Orietta di Gropello Tommasini Natale 1944 Documento dattiloscritto (1 c.) con traduzione di Ugo Tommasini del sonetto di Shakespeare Being your slave, what can I do but tend. Roma, 10 luglio 1946 Bigliettino funebre con postilla. A stampa: Orietta di Gropello Tommasini. A mano: 10 gennaio 1939 Biglietto autografo di Anselmo Tommasini a V. Ivanov. Ringraziamenti. Penso che le farà piacere aver questo ricordino di mio padre. é allegato un ricordo funebre in memorie di: Ugo Tommasini defunto a Roma il 7 luglio 1946.
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31. Cartella 31. Treves Piero Milano, 15 maggio 1934 Biglietto autografo di P. Treves a V. Ivanov. È grato ad Ivanov per i saluti e per il buon ricordo. Leggerà subito le dotte pagine di Ivanov e si rammarica di non conoscere bene il russo. («Spero che, nonostante l’incapacità mia di penetrare nel profondo del suo pensiero e nell’intimo della sua poesia, valga ad unirci il senso e il vincolo ecumenico dell’umanesimo; attraverso a cui ritornano, sotto la maschera dei poeti greci, gli stessi poeti della sua terra»). Si augura di poter contribuire a «far noto e venerato» il nome di Ivanov agli studiosi italiani. Spera nel contempo di poter leggere presto altre pagine di Ivanov, in particolare quelle su W. Camowitz. La mattina seguente porterà gli opuscoli al conte Casati. Il fratello Paolo lo ricorda con gratitudine. Milano, 29 luglio 1934 Biglietto autografo di P. Treves a V. Ivanov. Si scusa per il disturbo e per il lungo silenzio. Alessandro Pellegrini gli ha raccontato di avere avuto in dono da Ivanov le «attesissime e desideratissime considerazioni su l’umanesimo del Wilamowitz», comparse su «Hochland»: anche Treves vorrebbe averne una copia. Lo ringrazia molto sinceramente anche a nome del fratello. Rimarranno in città sino al 2 agosto, poi raggiungeranno il conte Casati a Cigale di Lumiepiccolo («Si augura di potersi portar da leggere in quel mare le Sue parole»). Milano, 1 agosto 1934 Biglietto autografo di P. Treves a V. Ivanov. Ringrazia Ivanov anche a nome del proprio fratello, per il dono che gli ha fatto e per le sue amabili parole. Comunica che partiranno il giorno dopo e li attenderanno gli amici conti Casati. Consegnerà al Senatore l’opuscolo di Ivanov. Porta con sé la Corrispondenza e le altre cose che possiede di Ivanov così da poter imparare a conoscerlo meglio. Fa riferimento al saggio di Ivanov sull’Umanesimo e chiede di inviare una copia di quello su Camowitz al suo grande amico il prof. Gaetano De Sanctis che ha molto gradito il fascicolo del Convegno. Spera di poter rivedere presto Ivanov al ritorno dall’Istria. Milano, 31 ottobre 1935 Biglietto autografo di P. Treves a V. Ivanov. È grato ad Ivanov per le sue righe amichevoli ed esprime rincrescimento per il ritardo nel rendergli conto della conferenza: il duca T. Gallarati Scotti ed Alessandro Pellegrini sono rimasti assenti da Milano. Dettagli riguardo al luogo e alla data della conferenza. Di lui ancora non sa dire niente con certezza; («neanche del mio servizio militare, che sembra abbia subito un rinvio»). Saluti ad Ol’ga Chor. Milano, 9 novembre 1935 Biglietto autografo di P. Treves a V. Ivanov. Ringrazia Ivanov per le Sue amabili parole e per la fiducia riposta in lui. Tradurrà con piacere la sua conferenza, quando Gallarati Scotti abbia meglio specificato il progetto fissandone luogo e data. Teme che la conferenza dovrà subire un breve rinvio, sino a quando non si sia risolta la questione del locale. Pensavano che la conferenza avrebbe potuto aver luogo al Convegno, ma il convegno ha chiuso d’un tratto la sua attività e sgombrato il locale di via Borgomezzo nel palazzo Scotti. Altra alternativa, di cui si sta occupando Gallarati Scotti, sarebbe l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Saluti ad Ol’ga Chor.
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32. Cartella 32. Vaccari Pietro [Pasqua 1935] Biglietto da visita con annotazioni a mano. A stampa: Prof. Avv. Pietro Vaccari, Ordinario di Storia del Diritto Italiano nella R. Università di Pavia. A mano: Pasqua 1935, invia all’egregio prof. Venceslao Ivanov ed alla figlia, signorina Livia vivi memori auguri e distinti saluti.
33. Cartella 33. Venturi Franco Mosca, 19 ottobre 1948 Lettera dattiloscritta autografa di Franco Venturi a V. Ivanov ( 1c.) redatta su carta intestata di: Ambasciata d’Italia Mosca. Rassicura Ivanov sul fatto che egli non ha dimenticato il piccolo desiderio che gli aveva espresso a Roma. Durante un viaggio a Leningrado ha potuto acquistare due libri nella libraria dell’Accademia delle Scienze sulla Liteinaja. Lo ringrazia per la piacevole serata passata insieme a Roma e manda I saluti a tutti I presenti di quella sera a casa sua. Mosca, 15 gennaio 1949 Lettera dattiloscritta di Franco Venturi a V. Ivanov redatta su carta intestata di: Ambasciata d’Italia Mosca. Invia ad Ivanov la rivista «Trudy i dni» del 1912, contenente articoli del poeta.
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34. Cartella 34. Vita e Pensiero, edizioni 18 ottobre 1924 Cartolina postale dattiloscritta e firmata dall’Amministrazione delle edizioni Vita e Pensieri, rivolta a V. Ivanov. Si risponde ad una lettera di Ivanov del «13 corrente» in cui aveva chiesto l’indirizzo di P. Aurelio Palmieri. Il mittente consiglia di chiedere questa informazione alla Libreria Francesco Ferrari di Roma o alla Liberia Editrice Fiorentina.
35. Cartella 35. Vordoni Franco Pavia, 23 dicembre 1940 Cartolina postale illustrata [veduta di Pavia: Basilica di San Michele] autografa. Saluti. Note: La cartolina è firmata sia da Franco Vordoni che da Claudio Cominazzini. Cremona, 27 dicembre 1940 Cartolina postale illustrata [veduta di Cremona: il terrazzo] autografa di F. Vordoni a V. Ivanov. Auguri. Cremona, Pasqua 1941 Cartolina postale illustrata [veduta di Cremona: Piazza del Comune] autografa di F. Vordoni a V. Ivanov. Auguri di Pasqua. Lucca, 16 settembre 1941 Cartolina postale illustrata [veduta di Lucca: Chiesa di S. Michele, XII secolo] autografa di F. Vordoni a V. Ivanov. Saluti. Pavia, 23 settembre 1941 Cartolina postale illustrata [veduta di Pavia: il «Regisole»] autografa di F. Vordoni a V. Ivanov. Ossequi e saluti. Note: La cartolina è firmata da Franco Vordoni e Claudio Cominazzini.
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© Vyacheslav Ivanov Research Center, 2009–2015