III
Pindaro cigno cantava: “Dell’acqua
Niente è più caro sotto il sole”. Antica
Dai monti scaturisce e per le vene
Di Roma scorre la Fonte Felice.
Cupa sciaborda nell’antro tombale,
L’azzurro affronta compatta, lontana
Si frange in lieve aleggiante frescura,
Erompe, fiume indomito, dal marmo.
E del suo gorgoglio lo stretto vicolo
Per incanto ravviva; intorno danze
Gli dei del mare intrecciano, riuniti
Dallo scalpello. E le assonnate case
Divengon mute all’acqua che risuona
E nella nebbia ha voce di sirena.